STEP #20

Nello Zibaldone: 

LA TEORIA DEL PIACERE

"La Teoria del piacere" è una concezione filosofica postulata da Leopardi nel corso della sua vita. La maggior parte della teorizzazione di tale concezione è contenuta nello Zibaldone, in cui il poeta cerca di esporre in modo organico la sua visione delle passioni umane. Il lavoro di sviluppo del pensiero leopardiano in questi termini avviene dal 12 al 25 luglio 1820.

La riflessione di Leopardi parte da un’idea ben precisa: ogni uomo, nel suo agire, mira «al piacere, ossia alla felicità». Questa tendenza al piacere non conosce limiti perché connaturata all’esistenza; al contrario, i mezzi attraverso i quali l’uomo cerca di soddisfarla, i «piaceri», sono limitati, temporanei ed effimeri. Ne consegue la distanza incolmabile tra desiderio del piacere ed effettiva possibilità di soddisfarlo.

Soltanto l’immaginazione può soddisfare il desiderio del piacere (desiderio che è infinito), perché soltanto l’immaginazione può creare oggetti infiniti per numero, per durata e per estensione.

L’uomo sperimenta una condizione di felicità quando può soddisfare la propria infinita sete di piacere con questi oggetti infiniti illusori, creati dalla sua facoltà immaginativa.



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