STEP #12

Nel pensiero medievale e moderno:

I Mertoniani

Logici di Merton

Nella prima metà del XIV secolo la logica conobbe sviluppi di rilievo nelle elaborazioni dei maestri universitari di Parigi e di Oxford. Gli Oxford Calculators (o Mertoniani, dal nome dell’antico College oxoniense di cui molti di loro furono membri) furono un gruppo di pensatori del XIV secolo che adottarono uno spiccato approccio logico-matematico, applicandolo a problematiche di natura filosofica.


Logica e filosofia naturale

L’interesse per le dottrine logiche è strettamente collegato alla possibilità di applicazione nell’ambito della filosofia naturale. I mertoniani misero a punto un corpus di tematiche fisiche analizzate facendo ricorso a strumenti concettuali comuni. Venivano così costruiti sofismi che esaminavano la possibilità logica di proposizioni che descrivevano la realtà in modo contrastante rispetto ai principi della fisica dello Stagirita. Particolarmente interessanti risultano il 'De proportionibus velocitatum' di Thomas Bradwardine, che rappresentò un testo di riferimento per tutti gli altri autori.


La misurazione delle qualità

Nel corso del XIII secolo si era imposta l’idea aristotelica che qualità e quantità fossero categorie differenti, che quindi non ci fosse possibilità di ‘misurare’ in senso proprio l’aumento e il decremento delle qualità. Fu uno dei meriti dei mertoniani quello di concentrarsi sugli studi sulla variazione d'intensità delle qualità (intensio et remissio formarum), con la conseguenza che si cominciò a pensare che le variazioni di qualità di un corpo fossero il risultato dell’acquisizione o della perdita di identiche ‘parti’ della qualità medesima. L’applicazione di tale principio permise di ottenere risultati significativi in fisica, come dimostrano le leggi sul moto locale dei corpi, in particolare sulla velocità.


Le leggi sulla velocità

Gli sviluppi della teoria dell’ 'intensio et remissio formarum', la legge sulla velocità di Thomas Bradwardine, rappresentò un'importante conquista nella storia della scienza, e il ‘teorema della velocità media’ formulato da Heytesbury. Nello stabilire i rapporti tra velocità, forza e resistenza, Bradwardine si distaccò da Aristotele, che sosteneva un rapporto di proporzionalità semplice tra questi fattori. Egli sostenne infatti che la velocità cresce aritmeticamente in corrispondenza dell’accrescimento geometrico del rapporto fra forza e resistenza. Un’altra significativa scoperta da parte della scuola mertoniana fu quella del ‘teorema della velocità media’, esposto nelle 'Regulae solvendi sophismata' di Heytesbury (1335) e ripreso da DumbletonRiccardo Swineshead e in seguito da Nicola Oresme(1350), fino a Galileo.




Questa legge stabilisce che un corpo che accelera o decelera in modo uniforme percorre, in un intervallo di tempo dato, una distanza uguale a quella che avrebbe percorso se si fosse mosso, nello stesso intervallo di tempo con velocità pari a quella raggiunta nell’istante di mezzo.



Fonti: http://www3.unisi.it/ricerca/prog/fil-med-online/temi/htm/calculatores.htm



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