TRADUZIONE & CURIOSITÀ
La
traduzione del termine ‘teorema’ non varia significativamente tra
le lingue europee, ma attenzione agli accenti del francese. Lo
spagnolo, come spesso accade, varia dall’italiano soltanto per
l’enfasi nella pronuncia.
CURIOSITÀ
RIGUARDO LA LINGUA ARABA
La
radice n-Z-r nell’arabo occupa diverse colonne del vocabolario: è
molto prolifica di usi e significati. Come senso generale troviamo
tra gli altri «aspettarsi», «attendersi», «prevedere» ma anche
«vedere», «scrutare» anche nel senso di «osservare mentalmente».
C’è
quindi una discreta corrispondenza fra l’etimologia greca e quella
araba.
Una
curiosità riguardo all’arabo è nel fatto che, sotto la stessa
radice naZara, la seconda forma verbale esplicita i significati di
«fare un paragone», «tracciare un parallelo tra una cosa ed
un’altra». «confrontare due cose» – tutte modalità operative di chi ricerca e dimosta teoremi.
La
terza forma ci fornisce altri strumenti di lavoro: «essere
equivalente», «essere paragonabile», oltre ai verbi «discutere»,
«argomentare», «dibattere».
Ma
la stessa forma verbale entra anche in modo più indiscreto nella
psicologia del matematico ambizioso con significati come «competere»,
«gareggiare», «rivaleggiare».
Nella quarta forma verbale sotto questa radice troviamo anche il verbo tanZara che significa «concedere una dilazione»; altre forme più in giù nel lungo elenco ci dicono «aspettare il momento opportuno», «avere pazienza», «squadrare da capo a piedi», «chiedere a qualcuno un rinvio, una dilazione»
Nella quarta forma verbale sotto questa radice troviamo anche il verbo tanZara che significa «concedere una dilazione»; altre forme più in giù nel lungo elenco ci dicono «aspettare il momento opportuno», «avere pazienza», «squadrare da capo a piedi», «chiedere a qualcuno un rinvio, una dilazione»
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